Con la parola dieta indichiamo una serie di significati, solitamente atti a ridurre il peso o migliorare la condizione di malattia. Solo raramente, ma sempre un po' di più, ultimamente, si associa la parola dieta ad un concetto positivo di benessere, di ciò che “fa bene”. Perché è così che la dobbiamo vedere: una pagina (o due) che ci indica che cosa e quanto mangiare per stare bene, perchè in quelle indicazioni sono contenuti tutti i nutrienti che sono indispensabili per la nostra salute, per il nostro “stare bene”. E per compiere questa “missione” la dieta deve essere personalizzata. Per età, gusti, cultura di appartenenza, abitudini, malattie, farmaci che si assumono, per condizioni fisiologiche, per necessità di orario, di turni di lavoro o esigenze familiari.
Prima di intraprendere un determinato percorso alimentare, è bene effettuare tutta una serie di passi per poter avere un quadro completo sulle condizioni di salute del paziente. In primis è bene sottoporlo a esami del sangue, ecografie e ogni altro test che permetta di avere una visione più ampia possibile sulle sue condizioni fisiche.
In seguito è bene accertare la presenza di eventuali familiarità per patologie del metabolismo, così da poter inserire nella dieta del paziente le corrette proporzioni e i giusti nutrienti in base alle sue caratteristiche peculiari.
Per preparare diete personalizzate, ci viene incontro la nutrigenetica che, con dei test non invasivi e di alta affidabilità, evidenzia le piccole alterazioni genetiche che potrebbero predisporre a malattie che si possono prevenire con un adeguato stile di vita. In base alle specifiche necessità del paziente si preparano diete che apportano determinate quantità di nutrienti, a esempio ipolipidiche, a ridotto contenuto di grassi, adatte all'ipercolesterolemia e problematiche epatiche, oppure ipoglucidiche per ridurre l'apporto di carboidrati, adatte nell'iperglicemia, nel diabete, e in altre patologie, diete Fodmap, utili per contrastare i processi infiammatori, e diete chetogeniche, conosciute da più di un secolo, recentemente considerate per contrastare gli effetti di patologie neurologiche come epilessia, cefalea e sovrappeso.
Anche in caso il soggetto non abbia la necessità di perdere peso ma solamente di mantenere il fisico che ha, si può comunque parlare di dieta ad hoc costruita sulle esigenze specifiche del paziente.
Dieta VLCKD
Approvata dalla SIE (Società Italiana di Endocrinologia), dalla SIO (Società Italiana dell’Obesità), dall’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica) e dall’ADA (American Diabetes Association), è un metodo efficace per la perdita di peso. Con il ridotto apporto di carboidrati e il relativo aumento delle proporzioni di grassi e proteine, richiede una specifica indicazione ed è preferibile inserirla in un percorso di cura seguito direttamente dal nutrizionista. Per l’efficacia, la rapidità e gli effetti positivi sul metabolismo si associa ai percorsi di preparazione alla chirurgia bariatrica.
Dieta chetogenica
La dieta chetogenica è un regime alimentare che mira a indurre un stato di chetosi nel corpo. La chetosi si verifica quando il corpo inizia a bruciare i grassi come fonte di energia anziché i carboidrati. Ciò accade perché la dieta chetogenica limita l'assunzione di carboidrati a circa il 5-10% delle calorie totali giornaliere, mentre aumenta l'assunzione di grassi al 70-80%.
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